lunedì 19 novembre 2012

(Scheda 159) Che cosa è la Fascite Necrotizzante.

Parliamo un po' della Fascite Necrotizzante 
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
                               
Per Fascite Necrotizzante in campo medico, si intende una forma particolare e rara di in-fiammazione degli strati profondi della pelle e dei tessuti sottocutanei, che si espande rapida-mente attraverso la componente molle del tessuto connettivo che permea il corpo umano (fas-cia)
                               
La malattia, di natura batterica, si sviluppa in modo rapido e aggressivo e, se non viene trat-tata al più presto, evolve in una lesione cutanea, accompagnata da effetti vistosi quali bolle, vescicole e trombosi capillare, seguiti da necrosi dei tessuti sottocutanei, shock settico e morte.
Fascite necrotizzante
Classificazione e risorse esterne
ICD-9-CM(EN728.86
ICD-10(ENM72.6 


Gangrena umida o gassosa
Gangrena Gassosa; si noti la tumefazione (da gas) al dorso del piede (freccia).
Anche l’intervento urgente non ha permesso il salvataggio dell’arto inferiore in quanto la gangrena aveva già devastato il retropiede e il terzo inferiore della gamba.
                                      
Sintomatologia
La fascite inizia localmente, in una zona ove si sia verificato un trauma anche minore, sebbene in molti casi non sia stato possibile risalire all'evento traumatico all'origine dell'infezione
La zona interessata diventa presto estremamente dolente, in modo del tutto sproporzionato rispetto al danno esteriore. 
Nel giro di qualche ora solitamente il tessuto interessato si gonfia; sintomi frequenti a questo stadio sono diarrea e vomito
                              
In caso di lesioni abbastanza superficiali, la pelle può mostrare segni di infiammazione e arros samento, dopodiché il suo colore può diventare blu o viola
Si verifica generalmente la formazione di vesciche, con conseguente necrosi dei tessuti sotto-cutanei, i quali incominciano ad emanare odore di decomposizione
In questo stadio i pazienti hanno una febbre molto alta e le loro condizioni generali sono gravi. 
Se non si procede alla terapia chirurgica, si sviluppa in breve uno shock settico, la cui conse-guenza è un collasso sistemico generalizzato e la morte.
Il tasso di mortalità della Fascite Necrotizzante si aggira intorno al 73%; le possibilità di so-pravvivenza variano drasticamente a seconda della tempestività dell'intervento.
                                
Eziologia

I batteri interessati sono soprattutto: streptococchi del Gruppo AVibrio vulnificusClostri- dium perfringensBacteroides fragilis
Tra questi, gli streptococchi del Gruppo A (noti anche come Streptococcus pyogenes, res-ponsabili del comune mal di gola) sono la causa più frequente. 
I batteri della Fascite Necrotizzante vengono spesso chiamati batteri mangia-carne
Questa è in realtà una definizione impropria, perché in realtà i batteri non si nutrono del tes-suto, bensì ne causano la distruzione e la decomposizione mediante il rilascio di tossine
S. pyogenes produce un'esotossina nota come superantigene, in grado di attivare i linfociti T in modo non-specifico. 
Questo causa la sovrapproduzione dicitochine.
Infezioni Del Tessuto Molle
                         

Diagnosi e Terapia

La diagnosi è confermata da colture di sangue e aspirazione di pus dal tessuto infetto, tutta-via è necessario procedere ad un trattamento medico tempestivo; si deve procedere quindi al-la somministrazione di antibiotici a largo spettro non appena si sospetta la malattia. 
Nelle prime fasi si somministra spesso una combinazione intravenosa di penicillinavancomi-cinaclindamicina e altri antibiotici. 
Se si sospetta la Fascite Necrotizzante, è necessario un intervento di chirurgia esplorativa, il quale risulta spesso in un aggressivo sbrigliamento, ossia nella rimozione di ampie porzioni di tessuto infetto e, nel caso di infezioni alle regioni periferiche, nell'amputazione dell'arto. 
Interventi chirurgici ripetuti possono rendersi necessari. 
Ascesso dell’avammesopiede a partenza da piccola lesione del 2° dito.
Amputazione del 2° dito, svuotamento dell’ascesso e inserimento di drenaggio forato. Guarigione.

                        
Solitamente, questi interventi lasciano grandi ferite aperte, per coprire le quali si deve successi vamente procedere a trapianti di pelle e di tessuto
                                
La mobilità può risultarne gravemente compromessa. 
Per far fronte alla violenta risposta infiammatoria del corpo e all'abbassamento della pressione sanguigna conseguente allo shock settico, la maggior parte dei pazienti viene trasferita in te-rapia intensiva, dove vengono effettuate trasfusioni di liquidi e sangue. 
In caso di ripresa, le condizioni generali devono essere monitorate per settimane o mesi dopo l'intervento.
Come nel caso di altre patologie in cui il paziente subisce ferite estese e distruzione tessutale, la terapia in camera iperbarica può essere d'aiuto.
                           
                           
                           
  
                      

Agli onori della cronaca

Nel maggio 1994, la malattia ebbe uno strano momento di notorietà e fu causa di assurdo pa-nico. 
Alcuni casi (comunque un discreto numero e concentrati in una piccola area) si verificarono in Inghilterra, lanciando il timore di una terribile pandemia. 
Il Batterio Killer, come erroneamente lo definirono i giornali, parve imperversare in tutto il mon-do in pochi giorni. 
L'allarme, lanciato a fine maggio, cessò solo in giugno inoltrato, quando la stampa chiarì come realmente stavano le cose. 
Il 18 novembre 2008 un paziente inglese di 54 anni, Richard Johnson, è deceduto in un ospe-dale del Devonshire per cause che, solo successivamente, sono state ascritte alla Fascite Ne-crotizzante; in questo caso la diagnosi non era stata tempestiva ed un intervento chirurgico di amputazione di una gamba non aveva permesso di salvare l'uomo.
                                               
Paziente trasferito dopo 22 giorni di terapia antibiotica e bagni con Amuchina.

Giunto in stato di shock con coagulazione intravasale disseminata è stato amputato d’urgenza sotto il ginocchio.
               
                
                                                                      Fascite necrotizzante del dorso del piede
Bibliografia
Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006. ISBN 978-88-386-3917-3
           Immagini di Fascite Necrotizzante
                            
                            
                 

                                      

                                      

                                                 
                             
                                
Particolare del piede sinistro con evidente flemmone che interessa la pianta del piede (fascite necrotizzante)
                             
Curettage chirurgico spinto con evacuazione del flemmone ed asportazione di gran parte della fascia
                             
                             
                             
                                     

               
                                                          Le lesioni possono essere di
                      
Una piccola lesione, anche da sfregamento di scarpa stretta, può evolvere drammaticamente in poco tempo, soprattutto se si complica con un’infezione.
                     
                     
                     
                     
                               Fine
Pubblicato su Blogger oggi 18 novembre 2012 alle ore 19,54 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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