domenica 25 novembre 2012

(Scheda 167) Attenti alle fratture esposte, facile via per le infezioni.

Attenti alle fratture esposte, 
poiché sono la facile via per le infezioni
Frattura Esposta
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».    
                          
   
Il germe più frequentemente responsabile delle osteomieliti è lo “staffilococco au-reo”.
                        
L’uso indiscriminato di antibiotici determina la comparsa di ceppi sempre più resistenti alle cure. 
Le fratture si distinguono in due tipi: quelle "chiuse", cioè quelle in cui l'evento lesivo esterno o i monconi ossei non perforano la pelle, e quelle "esposte", quelle cioè in cui è stata interrotta l'importantissima barriera difensiva rappresentata appunto dalla pelle.
                     
                       
E' evidente che, nel caso di frattura "esposta", la lesione della cute e dei tessuti sottostanti rappresenta una facile via d'ingresso per i germi, che quindi possono causare un processo infettivo anche dell'osso
                  
         
         
                   
Le fratture, in genere, sono causate da incidenti, stradali o domestici, da infortuni sul lavoro o da incidenti durante gare sportive
Questi contesti, però, non rappresentano le sole possibilità durante le quali si può contrarre l'infezione
   
Infatti, anche gli interventi chirurgici, seppure si adoperino ferri e materiali sterili e si adottino metodiche e comportamenti corretti, possono rappresentare un'occasione d'infezione; in par- ticolare, in campo ortopedico gli interventi di "chirurgia maggiore" come quelli per l'impian- to di protesi di anca o di ginocchio non sono esenti dal rischio di rappresentare l'occasione di una infezione osteo-articolare
          
Tale modalità è, altresi, accentuata dall'incremento dell'effettuazione di interventi per protesi articolari anche in età avanzate, un tempo non prese in considerazione per tali tipi di interven- to chirurgico.
                          
Patologie concomitanti
Esistono, inoltre, pazienti affetti da patologie concomitanti, come il diabete, le malattie dei va-si sanguigni periferici, le malattie che si accompagnano a uno stato di immunodepres- sione
In questi casi, da un lato è più facile che un'infezione si presenti e dall'altro ne è più complica-ta la cura, avendo l'organismo minori capacità di resistenza. 
Il germe che più frequentemente è responsabile delle infezioni dell'osso (le osteomieliti), del le osteoartriti, delle infezioni periprotesiche, è lo "stafilococco aureo", ma anche altri ger mi sono coinvolti, singolarmente o in associazione; inoltre, l'uso indiscriminato degli antibiotici, cioè non avendo prima isolato il germe (o non essendo riusciti a isolarlo) e quindi scelto un an-tibiotico per il quale il germe sia certamente sensibile, determina una selezione dei germi e la comparsa di ceppi sempre più resistenti agli antibiotici stessi. 
                           
D'altronde, la possibilità di contrarre un'infezione ossea o osteoarticolare non sarà mai eli-minata del tutto, perché i batteri saranno sempre presenti nell'ambiente; anche comportamenti corretti di profilassi igienica e di asepsi durante gli interventi permetteranno di ridurre al mini-mo il rischio di contrarre un'infezione, ma tale rischio non potrà essere azzerato del tutto. 
Spesso il trattamento di pazienti affetti da un'infezione ossea o osteoarticolare richiede più ricoveri, per trattamenti medici o chirurgici, e frequentemente non in un solo ospedale.
Abbiamo dunque a che fare con un gruppo di patologie non infrequenti, non facili da curare, dai costi umani, sociali ed economici rilevanti. 
Il malato non deve essere e non è lasciato solo. 
In questo contesto, è opportuna e positiva un'iniziativa di informazione delle problematiche e di condivisione delle difficoltà.
                        Le Fratture
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Le fratture possono essere chiuse, se non complicate da perforazione della pelle che ricopre l’osso, ed esposte, quelle con perforazione della pelle e maggiore tendenza alle infezioni fin dall’inizio. 
            
         
           
Le fratture possono poi essere scomposte, se i frammenti dell’osso non sono allineati, o com poste, nel caso di allineamento degli stessi.
                  
      
Come si presentano: deformità dell’osso, dolore e gonfiore sul sito della frattura, impossibilità, se non con intenso dolore, dei movimenti.
              
      
In un incidente stradale dobbiamo sempre sospettare la presenza di una frattura
Se la persona è cosciente chiederemo all'infortunato dove sente dolore e ciò ci orienterà sulla localizzazione di eventuali traumi.
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La rima di frattura esposta durante l'intervento
                           
                              
 
                                
                           
   
  
                 
                           

FRATTURE VERTEBRALI
Le fratture delle vertebre possono comportare una lesione del midollo spinale che alloggia nel canale vertebrale, con conseguenze drammatiche dal punto di vista neurologico (paraple- gia, tetraplegia, morte). 
Tali fratture sono pericolosissime, perché tendono a passare inosservate. 
Sospettare sempre la presenza di frattura se c'è stato un trauma diretto alla schiena, se il fe-rito riferisce dolore, o presenta paralisi. 
Nel dubbio, meglio eccedere in prudenza comportandoci come in presenza di frattura: non muovere il ferito, se non per assoluta necessità, tenerlo disteso su un piano rigido, tranquilliz-zarlo, immobilizzare il capo, posizionandoci dietro la testa e trattenendolo con le mani. 
La copertura termica anche in questo caso è molto importante.
                                    
                                                                    Fine
Pubblicato su Blogger oggi 25 novembre 2012 alle ore 12,41 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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